C’è una voce che, per decenni, ha accompagnato i pomeriggi di intere generazioni. Una voce calda, rassicurante, capace di trasformare semplici canzoni in piccoli tesori dell’infanzia. Quella voce era di Mariele Ventre, la direttrice del Piccolo Coro dell’Antoniano e l’anima dello Zecchino d’Oro.
Ma chi era davvero questa donna, e perché il suo ricordo resiste così vivido nel cuore di chi l’ha ascoltata?
Una Vita Dedicata alla Musica e ai Bambini
Nata a Milano nel 1939, Mariele Ventre non era solo un’insegnante di musica. Era una visionaria. Con una passione innata per la didattica infantile, capì presto che la musica poteva essere più di una disciplina: poteva essere un linguaggio universale, un modo per educare, emozionare e unire.
Nel 1963, quando le fu affidato il neonato Piccolo Coro dell’Antoniano, nessuno immaginava che sarebbe diventato un’istituzione. Eppure, sotto la sua guida, quel coro di voci bianche avrebbe conquistato l’Italia intera, trasformando lo Zecchino d’Oro in un appuntamento irrinunciabile.
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Lo Zecchino d’Oro: Un Fenomeno Senza Tempo
Chi è cresciuto tra gli anni ’60 e ’90 ricorda bene l’attesa per la trasmissione annuale. Le canzoni – “Volevo un gatto nero”, “Il caffè della Peppina”, “Quarantaquattro gatti” – non erano semplici motivetti. Erano storie in miniatura, insegnamenti velati, momenti di pura gioia.
E dietro tutto questo c’era lei, Mariele Ventre, che con pazienza infinita guidava i bambini, plasmando le loro voci senza mai spegnere la loro spontaneità. “Non devono cantare perfettamente, devono cantare con il cuore”, diceva. E si sentiva.
Mariele Ventre Ragusa
Anche se il nome di Mariele Ventre è spesso associato alla città di Bologna, dove ha svolto gran parte della sua attività, esiste una forte connessione simbolica con Ragusa, in Sicilia. Dopo la sua morte, infatti, diverse iniziative commemorative sono nate in tutta Italia, inclusa Ragusa, dove alcune scuole e cori hanno voluto onorarne la memoria intitolandole eventi, cori infantili o strutture educative.
Mariele è ricordata con grande affetto anche nel Sud Italia perché il suo messaggio di educazione musicale, pace e inclusività si è diffuso ben oltre i confini dell’Emilia-Romagna. Ragusa, come altre città, ha accolto il suo insegnamento e il suo spirito con entusiasmo, promuovendo valori educativi attraverso la musica.
Mariele Ventre Causa Morte
Mariele Ventre è scomparsa prematuramente il 16 dicembre 1995, a soli 56 anni, a causa di un tumore al seno che l’aveva colpita tempo prima. Nonostante la malattia, Mariele continuò a dedicarsi con passione e forza al suo impegno educativo e musicale, dirigendo il Piccolo Coro dell’Antoniano fino all’ultimo.
La sua morte fu un duro colpo per il mondo della musica italiana, in particolare per tutti coloro che avevano partecipato allo Zecchino d’Oro, la trasmissione televisiva per bambini che l’aveva vista protagonista assoluta fin dal 1963. La sua forza d’animo e il suo impegno fino alla fine sono oggi ricordati come un esempio di dedizione e amore per l’educazione e l’infanzia.
Mariele Ventre Vita Privata

Mariele Ventre ha sempre mantenuto una vita privata molto riservata. Non si è mai sposata e non ha avuto figli, scegliendo di dedicare tutta se stessa alla musica e all’educazione dei bambini. Per lei, i piccoli coristi del Piccolo Coro dell’Antoniano erano una vera e propria famiglia.
Era una donna molto discreta, sensibile e profondamente devota ai valori cristiani. Visse la sua vocazione educativa come una missione. Anche se non parlava spesso di sé, chi l’ha conosciuta ricorda una persona determinata, dolce e instancabile. La sua vita privata era completamente intrecciata con la sua attività pubblica: Mariele viveva per i bambini, per la musica e per trasmettere valori positivi attraverso l’arte.
Un’Eredità che Vive Oltre il Tempo
La sua scomparsa, nel 1995, lasciò un vuoto enorme. Ma il suo metodo, il suo approccio alla musica come strumento di crescita, è ancora oggi un faro per educatori e coristi. Il Piccolo Coro dell’Antoniano continua a esistere, portando avanti la sua filosofia: la musica è prima di tutto gioia condivisa.
E forse, oggi più che mai, in un mondo frenetico e spesso distante dall’innocenza dell’infanzia, risentire quelle canzoni fa tornare per un attimo bambini. Perché Mariele Ventre non ha solo diretto un coro: ha regalato un pezzo di felicità che il tempo non cancella.
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